«Incertezza continua»: prepararsi non è più sufficiente

Qualche giorno fa Antonio Belloni ha pubblicato un interessante articolo iniziandolo parlando di «conflitto continuo» e suggerendo la necessità per le aziende di prepararsi guardando con attenzione all’instabilità geopolitica. Quest’ultima infatti compare al primo posto nelle preoccupazioni dei CEO in uno studio recentemente pubblicato da McKinsey. In realtà più che di conflitto continuo dovremmo forse parlare di «incertezza continua».

L’era dell’«incertezza continua»

«L’incertezza continua» è una dimensione che a mio giudizio caratterizza la terza decade del XXI secolo e che abbraccia campi più vasti rispetto a quello strettamente geopolitico esplorato da Antonio nel suo articolo. Siamo infatti passati dall’«era dell’instabilità» iniziata l’11 settembre 2001 con l’attacco alle Torri Gemelle e prima crisi sistemica del XXI Secolo, all’era «dell’incertezza continua» inaugurata in questo 2022 con l’incrocio di tre crisi sistemiche: la crisi pandemica, la guerra tra Russia e Ucraina e il cambiamento climatico. Un evento senza precedenti nella storia del mondo moderno (e forse anche di epoche precedenti).

Strategic Foresight e anticipazione

La preparazione seppure essenziale non è più sufficiente. E’ oggi necessario non solo essere pronti, come giustamente suggerisce Antonio, ma ragionare su come integrare la «strategic foresight» nell’organizzazione aziendale. Per strategic foresight intendo la capacità di guardare l’orizzonte in continuo e rapido mutamento per entrare in una logica di anticipazione, parola chiave nella gestione di crisi.

Nuovi paradigmi di CEO e CDA

Preparazione e capacità di anticipare diventano quindi i nuovi paradigmi del CEO e del CDA. La questione tuttavia non è così semplice. La domanda centrale oggi è come concretamente strutturare in azienda questa nuova funzione, quali risorse interne ed esterne dedicarvi, quali professionalità, come organizzarla e dove collocarla nella struttura organizzativa dell’impresa.

Sono tematiche che meritano un’attenta riflessione per nell’era dell’«incertezza continua» dove la pianificazione spesso viene sconvolta da eventi esogeni è sempre più necessario scrutare l’orizzonte per poterli anticipare.

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