Trovate sotto l’intervista a Patrick Trancu pubblicata oggi su 7, il magazine del Corriere della Sera, sul caso Ferragni-Balocco-beneficenza. L’intervista, alternata alle riflessioni di un altro professionista mette in evidenza punti di vista diversi.
L’articolo tuttavia ci offre uno spunto di riflessione su un altro tema etico. Fino a ieri, in occasione di eventi critici o considerati tali, eravamo abituati a leggere una pletora di consigli su come gestire la crisi da parte di “esperti”, “neo esperti” e “pseudo esperti” di comunicazione e/o gestione di crisi che commentavano gli eventi e gli sviluppi come fossero una partita di calcio.
Noto che sul caso Ferragni oltre a quanto sopra, vi è un rincorrersi di auto dichiarazioni (anche attraverso comunicati stampa) da parte di professionisti e agenzie che dichiarano di lavorare per un’entità piuttosto che un’altra.
La riservatezza è per noi un principio fondamentale e lo mettiamo al centro di tutta la nostra attività di consulenza: prima, durante e dopo la crisi.
Quando annunciamo un nuovo incarico non indichiamo mai al fianco di chi lavoriamo. Farsi “promozione” sulle crisi dei clienti mentre si è pagati per gestirle è a nostro giudizio eticamente discutibile.
#crisismanagement