Crisi in rete per Nestlé: all’origine dei problemi scarsa comprensione dei social media e incompetenza.
Nella storia della rete ci sono diversi esempi di autogol aziendali. Il più celebre fino a poco tempo fa era stato quello diWallmart, diventato ormai un caso storico di come non comunicare nel nuovo mondo dei media sociali. Ora Wallmart rischia di essere eclissata da Nestlé e dal suo clamoroso autogol su Facebook. Basta visitare la pagina dell’azienda con i suoi 94.597 fan e leggere i commenti dei “fan” per rendersi conto del disastro.
La storia è piuttosto semplice e la ricapitolo dal sito di Joerg Weishaupt. L’azienda svizzera sotto pressione da parte dei gruppi ambientalisti per le politiche relative alla deforestazione e all’uso dell’olio di palma si è ritrovata con una crescente volume di commenti ostili sulla propria pagina di Facebook e su Twitter. Quelli su Facebook sono stati ulteriormente alimentati dal comportamento di chi gestisce la “fan page” del colosso alimentare svizzero (personale interno o agenzia di RP esterna?), che invece di accettare il dialogo in rete ha assunto un atteggiamento ostile (vedi il post di Joerg con i commenti di risposta Nestlé) nei confronti di fan e consumatori che criticavano l’azienda per le sue politiche ambientali.
Ad oggi non mi sembra di aver trovato sulla “fan page” di Nestlé su Facebook un cambio di tono o un mea culpa. E se il passato ci deve dare qualche indicazione, l’arroganza dell’azienda avrà ancora una volta il sopravvento.
Sul sito SocialMediaToday, Rohit Bhargava fornisce qualche utile suggerimento a Nestlé su come affrontare la crisi.