Dico senza timore di essere smentito che nella gestione di crisi Covid19 l’Italia ha scoperto il fascino discreto delle Task Force. Secondo Il Sole 24 Ore sarebbero (uso il condizionale) infatti 15 quelle nazionali e 30 quelle Regionali costituite in questi mesi per rispondere alla crisi Covid-19.
Sono complessivamente circa 450 gli “esperti” e i “consulenti” chiamati a consigliare il Governo sul come pilotare l’Italia fuori dalle “Fasi 1 & 2” della crisi Coronovirus. Se vi aggiungiamo quelli che operano in contesti regionali il numero supera abbondantemente il migliaio. Della Fase 3 al momento non vi è traccia ma abbiate fiducia.
Il Fascino Discreto della Borghesia…
Cercando un titolo per questo articolo sono andato a rileggermi su Wikipedia la trama del bel film surrealista di Luis Buñuel vincitore dell’Oscar 1973 quale Miglior Film Straniero e la critica ivi citata di Ugo Casiraghi su l’Unità del 18 aprile di quell’anno. Casiraghi descriveva così la borghesia:
“[…] incapace di pensiero, nemmeno sfiorata dal dubbio, improduttiva e parassitaria, assisa sulle proprie voglie animalesche e banali come su un trono di cartapesta, con tutti i suoi pilastri protettivi (il clero, l’esercito, la polizia), conserva ormai se stessa più sulla base dell’inazione che dell’azione. Il suo potere è indissolubilmente legato alla sua impotenza”
Pensando oggi alla nostra classe politica e alla gestione della crisi Covid-19 potremmo riscriverla così:
“[…] incapace di pensiero, nemmeno sfiorata dal dubbio, improduttiva e parassitaria, assisa sulle proprie voglie animalesche e banali come su un trono di cartapesta, con tutti i suoi pilastri protettivi (la Protezione Civile, i consulenti, gli esperti, i portaborse), conserva ormai se stessa più sulla base dell’inazione che dell’azione. Il suo potere è indissolubilmente legato alla sua impotenza”
… e quello delle Task Force
Alcune costituite per decreto altre non si riesce bene a capire come (non esiste alcun sito istituzionale che riporti chiaramente una lista unica delle Task Force costituite), le Task Force sparse tra ministeri e Ministri in cerca di visibilità raggruppano nomi alto e basso sonanti senza un comprensibile criterio. Tutti, sembra, prestanti opera non retribuita alla Patria.
Tra loro le Task Force si intrecciano, si sovrappongono e si arricchiscono con la partecipazione di altri consulenti informali degli stessi ministeri o di altri. Vai a capirci qualche cosa.
In un tentativo di dare un senso a quello che sta avvenendo o che verrà questi gruppi operativi (Task Force=nucleo operativo) sono già all’opera con obiettivi (pare) precisi e con stringenti obblighi di rendicontazione del lavoro svolto. Il fatto che di questa rendicontazione non è fatto obbligo informare i cittadini mi sembra tutto sommato un dettaglio secondario.
La Forza dei Numeri
Affascinati dall’idea di schierare Task Force, frutto di notevole intuizione, i nostri Ministri si sono anche sbizzarriti sui nomi da dare alle stesse e sulla loro composizione. Non entro nel merito delle competenze dei 450++ chiamati a farne parte. Mi limito ad osservare che la Task Force Fase 2 capitanata dall’Ing. Vittorio Colao, manager di grande esperienza, che si pone come compito quello di “elaborare e proporre al Presidente del Consiglio misure necessarie per fronteggiare l’emergenza epidemiologica COVID-19, nonché per la ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza.” non ha al suo interno un singolo imprenditore o commerciante. Forse un tavolo di confronto con chi le attività produttive le svolge sarebbe stato più utile per giungere rapidamente ad un piano concreto di azione.
Dunque torniamo ai numeri. Non del Lotto ma delle Task Force. Andiamo dalla Task Force del Ministero della Salute (solo 8 membri!) a alla Task Force Emergenze Ministero Istruzione (100 esperti!), dalla Task Force Carceri del Ministero della Giustizia (40 componenti!) alla Task Force Dati (76 componenti ma per fortuna suddivisi in 8 sottogruppi).
Voi avete mai partecipato a una riunione chiamata a confrontarsi su temi importanti con 40 componenti? O addirittura con 100? Se le riunioni di condominio danno l’idea…
Ma ci sono anche le Cabine di Regia…
Ma tra le Task Force ci sono anche le Cabine di Regia. Quella del Governo con gli Enti Locali per la Fase 2 (che però di fatto coinvolge solo 3 regioni) quella del Governo con gli Enti Locali e le Parti Sociali sotto la direzione del Ministro per gli Affari Regionali.
C’è poi la Struttura di Supporto al Commissario delegato Domenico Arcuri (40 persone). Ma come, non c’era già il Commissario Straordinario al Covid-19 Angelo Borrelli? No Arcuri aveva (e presumo abbia ancora) il compito di “rafforzare la distribuzione di strumenti sanitari”.
Eccetto che poi capiti che i volontari della Protezione Civile contattino a livello locale le aziende per sapere se qualcuno ha mascherine, tute e disinfettanti da donare. Ma non facciamo polemica. Non poteva farlo Borrelli? Evidentemente no. Non poteva farlo il Ministero della Salute? Vai a capire…
L’Indubbio vantaggio delle Task Force
Le Task Force hanno un indubbio vantaggio. Evitano di doversi assumere responsabilità. Si convocano gli esperti e i consulenti, si lascia a loro il compito di formulare le raccomandazioni e ci si occupa poi di fare la “sintesi”.
Se alla fine le cose non vanno per il verso giusto c’è sempre qualcuno verso il quale si può puntare il dito sostenendo di aver messo insieme i migliori.
Tutto questo cosa c’entra con la gestione di crisi?
Ben poco mi viene da pensare.
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