Berlusconi e la crisi Noemi Letizia
- Patrick Trancu
- 26 mag 2009
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Il Presidente del Consiglio chiamato ad affrontare la più difficile delle crisi: quella indotta dal suo ego. Reduce dal trionfo mediatico conseguito in occasione della gestione del terremoto in Abruzzo, Silvio Berlusconi si trova oggi a fronteggiare una delle più serie situazioni di crisi: quella indotta dal suo smisurato ego e dalla sua dichiarata passione per le donne. Uscito indenne alle diverse inchieste avviate nel corso degli anni dalla magistratura è tutto sommato ironico pensare che il Presidente del Consiglio sia oggi protagonista di una “telenovela” dai sapori tipicamente latini, che rischia di compromettere seriamente la sua reputazione a livello nazionale e internazionale e che ha il potenziale di diventare catastrofica per le sue implicazione morali ed etiche. Pompiere in Abruzzo, Silvio il comunicatore pare non riuscire a spegnere l’incendio che gli è divampato intorno complici la campagna elettorale e un esplosivo cocktail di donne (Veronica Lario e Noemi Letizia), sesso, imbarazzanti silenzi (le 10 domande di Repubblica) e mistero. Così seria è la vicenda che, secondo indiscrezioni di stampa, è stato assemblato un team di gestione di crisi che, tuttavia, mi sembra non aver ancora identificato una strategia in grado di tutelare l’immagine del Premier. Forse perché ironicamente è proprio la sua reputazione di “uomo tra le veline” ad essere, in questa circostanza, parte del problema. Inutile ripercorrere qui la vicenda. Più interessante invece mi sembra cogliere questa occasione per ripercorrere alcuni sani principi su cui si basa il crisis management. Credibilità La credibilità è uno dei principi cardine del crisis mangement, ed è sostanzialmente influenzata da due fattori: la reputazione acquisita fino al momento della crisi e la capacità, durante la crisi, di assumere pubblicamente posizioni che non possono essere smentite dai fatti. Alla luce dei suoi trascorsi e del comportamento tenuto fino ad oggi in questa vicenda, Silvio Berlusconi è credibile? Sostenibilità Da questo principio ne consegue un secondo, ovvero quello della sostenibilità della strategia di comunicazione nel lungo termine. Nel crisis management questo è un fattore determinante di successo. In pratica si tratta di valutare se quello che dico oggi potrà essere confermato o smentito dai fatti che diverranno noti domani. E’ del tutto evidente che una strategia non sostenibile ha conseguenze devastanti sulla credibilità. La strategia di Silvio Berlusconi è sostenibile? (Vedi Repubblica e questo link). Coerenza Un altro principio del crisis management è quello della “coerenza tra azioni e comunicazione”. I comportamenti di Silvio Berlusconi sono coerenti con il personaggio “Berlusconi” e con la sua fama di “comunicatore”? Il mondo digitale Il mondo digitale gioca oggi un ruolo fondamentale nella gestione di crisi e non può essere ignorato. Il gruppo “Berlusconi rispondi!” creato su Facebook ha raccolto ad oggi 70.200 iscritti diventando così un focus centrale della vicenda. Interessante seguire (clicca qui per ilsearch) anche i Twit di Twitter (vedi feed RSS) e il trend delle conversazioni. Anche su YouTube non mancano le sorprese (vedi qui). Silvio Berlusconi sta sfruttando le potenzialità dei nuovi media per gestire questa situazione? Conclusione In conclusione per gestire una situazione di crisi è necessario comportarsi in maniera etica, assumersi le proprie responsabilità ed essere trasparenti. Si tratta di tre principi fondamentali che Silvio Berlusconi non ha, in questa vicenda, ancora fatto suoi.