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Una crisi mal gestita: Berlusconi a fine corsa?

In tempi non sospetti, il 26 maggio 2009 scrivevo in occasione della vicenda Noemi Letizia che Silvio Berlusconi si trovava a fronteggiare una delle più serie situazioni di crisi: quella indotta dal suo smisurato ego e dalla sua dichiarata passione per le donne.

Indicavo in quella data 3 principi fondamentali del crisis management: credibilità, sostenibilità, coerenza. In un post successivo sottolineavo la differenza tra "spinning" (utilizzato dal nostro Presidente del Consiglio) e "crisis management" mettendo in evidenza altri importanti principi fondamentali di una corretta gestione di crisi. Tra questi la necessità di modificare i propri comportamenti.

Le vicende degli ultimi giorni dimostrano in maniera inequivocabile che lo "spinning" è una tattica di breve termine che non può essere utilizzata per gestire efficacemente una crisi complessa. Ed è nel contesto dello spinning che dobbiamo leggere anche l'ultimo goffo sforzo del Presidente del Consiglio di "intestarsi" un rapporto affettivo stabile nel tentativo di negare quello che nella percezione di tutti è ormai già realtà.

La parabola di Silvio Berlusconi sembra quindi - il condizionale conoscendo il personaggio è d'obbligo - essere giunta al termine. La strategia di gestione di crisi da lui architettata nel corso degli ultimi 18 mesi insieme ai suoi avvocati, e presumibilmente anche ai suoi consulenti di comunicazione, si  è dimostrata fallimentare. Silvio Berlusconi uscirà da questa vicenda con reputazione e credibilità distrutti.

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