Una generale carenza di leadership e management alla base del disastro BP
- Patrick Trancu
- 6 mar 2011
- Tempo di lettura: 1 min
E' stato pubblicato il rapporto della Commmissione USA sul disastro della piattaforma Deepwater Horizon della BP (quando mai in Italia vedremo un rapporto redatto e messo a disposizione del pubblico in questo modo?) e le conclusioni sono chiare: alla base del disastro carenze nella leadership e nel management.
"Il disastro di Macondo non è stato causato, come alcuni hanno suggerito, da una occasionale concomitanza di problematiche tecniche. Anche se tali problematiche hanno contribuito all'esplosione", il team di investigatori conclude che "queste possono essere direttamente associate ad una generale carenza di management". Per un approfondito post sulle principali conclusioni del rapporto e su quanto emerge della cultura prevalente in BP rimando a Helio Fred Garcia sul sito del Logos Institute. Particolarmente interessante la parte relativa al crisis management plan di BP, non solo troppo voluminoso e non aggiornato. Ma anche un piano sviluppato con superficialità e di fatto non implementato durante la crisi. Gli eventi del Golfo del Messico e le conclusioni dell'apposita commissione confermano quanto sostengo da anni: un'adeguata preparazione alla gestione e comunicazione di crisi nasce da una cultura di gestione di crisi che deve pervadere l'impresa e deve essere implementata "top down". Come sottolinea correttamente Fred Garcia "il beneficio principale di un processo di pianificazione non è la realizzazione del piano di gestione di crisi. Il beneficio primario è l'effetto che il processo di pianificazione ha sulla capacità della leadership aziendale e del management di comprendere a fondo i rischi e le loro conseguenze". "Seper paratus": è questa la lezione più importante da trarre dal disastro della Deepwater Horizon.